Degustazione Quartomoro | Sabato 26 Ottobre

Torniamo a parlare di viticoltura sarda con Piero Cella di Quartomoro. Ci piace molto il suo parallelo con la musica. Nei vini, che paragona a sinfonie, non cerca la perfezione forzata ma l’essenza dell’uva di Sardegna e questo si realizza trasformando le uve con grande semplicità, affiancando e accompagnando la natura in silenzio e con grande rispetto.

Assaggeremo:

Òrriu Vernaccia sulle bucce, dall’omonimo vitigno autoctono a bacca bianca, la cui presenza è limitata alla bassa Valle del Tirso, probabilmente introdotto in Sardegna dai Fenici, rappresenta un simbolo della storia e cultura oristanese.

Da terreni argillosi-sabbiosi alluvionali, con una resa di 80 quintali per ettaro. Macerazione sulle bucce per 36 ore in acciaio con lieviti autoctoni. Affina in acciaio. Di colore giallo carico, al naso è fragrante e intenso, in bocca è succosamente strutturato. Ottimo con piatti di pesce e di verdure saporite.

CRG da uve Carignano non riportate in etichetta. Vitigno a bacca nera, conosciuto sia in Francia (Carignan) che in Spagna (Cariñena), è presente in Sardegna da molti secoli, di origine incerta. Il vitigno coltivato principalmente nel Sulcis, dove i terreni sciolti e sabbiosi e le elevate temperature forniscono le ideali condizioni pedoclimatiche. Fermentazione con lieviti autoctoni, matura in acciaio e barrique almeno di quarto passaggio.

Dai vigneti della zona di Calasetta, da vigne a piede franco di cinquant’anni, con una resa di 50 quintali per ettaro. Di colore rubino carico tendente al granato. Al naso è complesso, marino, balsamico, in bocca ha buona sapidità e potenza con un finale di spezie. Perfetto con ventresca di tonno alla brace, pecorino ben stagionato.

Sabato 26 Ottobre 11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Guido De Ponti, il Geologo Droghiere

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