Degustazione Umani Ronchi | Sabato 8 Febbraio

Ritroviamo i vini di una realtà a noi molto cara, per i luoghi che abbraccia, per il modo in cui li racconta e valorizza. Parliamo di Umani Ronchi, cantina dell’anno 2024 per Gambero Rosso, quasi sessant’anni di storia, dalle Marche fino a Roseto degli Abruzzi, 180 km di brezze collinari e rimandi salmastri lungo la dorsale adriatica. I suoi duecento ettari ne fanno una presenza imponente, noi di solito siamo maggiormente attratti dalle piccole dimensioni, ma in situazioni come questa ci piace sottolineare che è proprio attraverso l’osservazione di realtà diverse che la nostra capacità di distinguere si fa più acuta. Questo è un esempio emblematico in cui i traguardi raggiunti aprono possibilità notevoli di restituire al territorio e alla comunità più di quanto ricevuto. Ci troviamo di fronte a un modello di gestione attenta del territorio e di tutti gli aspetti della produzione con un solido impegno verso la sostenibilità. La certificazione biologica ed Equalitas, insieme alla collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, sono conferme di questa interpretazione.

Assaggeremo:

Casal di Serra, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore, grande espressione di un nobile vitigno da quasi mezzo secolo. Dalle parcelle originarie di Montecarotto e altre nei dintorni più vocati, con un’età media di vent’anni, su una fascia collinare fra i 200 e i 350 metri di altitudine su suoli argilloso-calcarei. Dopo la raccolta manuale e la fermentazione, riposa in acciaio per 5 mesi sulle fecce fini e poi alcuni mesi in bottiglia. Si presenta con riflessi dorati e al naso è un intreccio di fiori di campo e frutta gialla. Il sorso è ricco, fresco e sapido, con un finale fruttato persistente ed equilibrato.

Cúmaro Conero Riserva DOCG, da uve Montepulciano nel comune di Osimo. La vigna è esposta a sud-est, su una collina che è a circa 150-200 metri sul livello del mare. Il terreno, che risale a formazioni plio-pleistoceniche marine, è profondo, franco argilloso, a tratti sabbioso, calcareo con discreta presenza di scheletro. Vendemmia tardiva a ottobre. Dopo la fermentazione su lieviti indigeni e maolattica, affina in barrique di rovere da 225 litri per un periodo di 12-14 mesi, cui segue una sosta in bottiglia per alcuni mesi. Rosso rubino con riflessi granata, ha un bouquet intenso di frutti scuri maturi, tra cui prugna, ribes e marasca, su una base di pepe nero e tabacco. Elegante e avvolgente, chiude con tannini levigati e un finale asciutto.

Un’occasione per esplorare due grandi vini, tra identità e consapevolezza.

Sabato 8 Febbraio

11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30

Guido De Ponti, il Geologo Droghiere

Andrea Voltattorni, il Versastorie

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