Due espressioni di Sangiovese | Sabato 22 Febbraio
Questa settimana parliamo di Sangiovese, un vitigno curiosamente tanto sopravvalutato quanto sottovalutato. A noi piace sempre vederlo come la spina dorsale della viticoltura italiana. Lo è sia in termini quantitativi che per la sua capacità di manifestare infinite e caleidoscopiche sfumature. Ci soffermiamo su due espressioni toscane, ma potremmo proseguire spostandoci sul versante opposto, quello adriatico. Lo faremo sicuramente nei prossimi mesi.
Assaggeremo:
Godiolo Rosso di Montepulciano Doc, da uve Sangiovese per il 98%, Canaiolo e Colorino per il restante 2%. Dopo la raccolta manuale e la fermentazione, dodici mesi di invecchiamento in tonneau di secondo passaggio, successivamente sei mesi di ulteriore assestamento in bottiglia. Il risultato è un vino dal suadente e nitido profumo di lamponi, con una straordinaria bevibilità grazie al sapiente uso del legno, che ha levigato i tannini. L’azienda, 6 ettari nel cuore della storica viticoltura di Montepulciano, è una delle antiche case coloniche nelle campagne del borgo. Parte integrante di un sistema di poderi che garantivano le coltivazioni e difendevano la cittadina, che oggi sembra guardare dall’alto la campagna con eterna riconoscenza. Una parte dei vigneti supera i quarant’anni di età, e vi si ritrovano i cloni di prugnolo gentile, canaiolo e mammolo, che arricchiscono ed esaltano particolarmente la delicatezza e il sapore fruttato dei vini; una parte è rappresentata da vigneti di nuovo impianto.
Podere La Madia Bagnolo Valdarno di Sopra Doc, 100% Sangiovese proveniente da terreni coltivati dal 1965, con terrazzamenti a 450 m sul livello del mare. Il vigneto viene mantenuto produttivo grazie a un’annuale opera di rimpiazzi delle viti non più produttive. La vinificazione avviene senza aggiunta di lieviti e con macerazione delle bucce di circa 15 giorni. Maturazione di minimo 12/14 mesi in rovere francese da 225 e 500 litri. Successivamente effettua un passaggio in acciaio inox per ottenere una chiarifica naturale prima dell’imbottigliamento. La concimazione del vigneto, quando ritenuta necessaria, avviene con il sovescio di leguminose e compost prodotto con i residui della potatura. Viene imbottigliato senza filtrazione alcuna.
L’azienda è collocata nel Val d’Arno di Sopra, in provincia di Arezzo, alle pendici del Massiccio del Pratomagno. Con circa 10 ettari di terreni, di cui 7 di ulivi e 3 di vigneti.
Vi aspettiamo per iniziare con noi un’affascinante esplorazione di un vitigno magnifico.
Sabato 22 Febbraio
11.00 – 13.00 / 17.00 – 19.30
Guido De Ponti, il Geologo Droghiere
Andrea Voltattorni, il Versastorie